venerdì 18 settembre 2009

Pensieri non organizzati

1.Il deserto, il silenzio
Il deserto vero, quello che amo perchè vero deserto, è quello abitato ma solo da te, qualunque nome oggi e adesso tu abbia.
Il silenzio vero, quello che amo perchè vero silenzio, è quello che solo tu sai imporre al frastuono del mondo, qualunque nome oggi e adesso tu abbia.

2.Il pensiero oltre il limite della luce
Il pensiero sono le muove gambe e pian pianino un passo dopo l'altro ci si sposta e si va lontano ma sempre in verticale. Per l'orizzontale ci sono l'autobus, il treno, l'aereo e volendo anche l'astronave ma anche con l'astronave non si può andare molto lontano stante il limite di velocità della luce: 300 mila km/s.

3.Il nuovo sesto senso
Lei c'è sempre ma io non sempre la sento: se lo avessi saputo prima che siamo entrati nell'era evolutiva in cui si sta attuando il passaggio delle consegne per proseguire la vita, dai cinque sensi al nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente, fin da bambino anzi appena nato mi sarei iscritto alla palestra del nuovo sesto senso per potenziarlo e raffinarlo così come hanno fatto i nostri progenitori con i cinque sensi e le "protesi tecnologiche" dei cinque sensi.

4.Un nuovo presente senza più passato nè futuro
Il passato, anche se inconsciamente, è già tutto nel presente. Il futuro, anche se inconsciamente, è già tutto nel presente. Quando scomparirà la coscienza e la sua controparte, l'inconscio, sarà solo la consapevolezza di questo presente: la presenza piena a se stessi nell'attimo infinito della vita infinita. Questo è il nuovo vivente: dopo l'umanità sarà il Pensiero stesso.

5.Il principio di sincronicità
Nulla accade per caso ma nello stesso tempo credere in una causa è un pregiudizio utile solo agli scienziati intesi come tecnologi poichè la verità è la sincronicità : l'uno si muove unitariamente e questa è la vera scienza.

6.Sogno notturno e sogno diurno
La vita attuale è ancora un sogno: un sogno che invece di farsi di notte si fa di giorno, un secondo sogno dopo il sogno notturno.

7.L'Intellettuale
L'intellettuale è stata una figura necessaria della storia evolutiva ma è ancora la coscienza di essere separata dall'essere. Superare questa figura sociale è necessario al proseguio della vita quale vita alla più alta potenza.

8.Spezzare il circolo vizioso della trasmissione della colpa
Dando la colpa ad Adamo ed Eva ci si taglia le gambe: bisogna amarli invece e accettare il passagio del testimone: "io sono il Redentore, il Messia". No, non vai in manicomio, sta tranquillo, in manicomio ci vanno solo quelli che dicono "il messia sono solo io".

9.La libertà come fantasia ancora individualistica
La libertà non esiste, esiste solo la necessità. Tuttavia la coscienza della necessità è la vera e sola libertà. L'altra libertà di cui si ciancia è solo una puerile fantasia di volersi sottrarre al Tutto che è l'unico e vero Individuo e l'etimologia della parola individuo è appunto "Indivisibile".

10.Il logos vivente è sempre nel presente
Dimenticarsi il passato e morire ad un futuro: solo tu sei la vita. Tu presente. Tu che sei sempre stata, Tu che sempre sarai o Logos.

11.La forma suprema di intelligenza
La psicologia contemporanea sta scoprendo le intelligenze al di là dell'intelligenza: che esistono molte fome di intelligenza. Tuttavia la forma suprema di intelligenza è l'amore. L'amore non è altro dal Logos ma è il Logos stesso.

12.Prepararsi a dire si alla trasformazione
Contrariamente ai "fisici" e ai "psichici", gli "spirituali" sono talmente plastici che anche quando moriranno continueranno nel loro cammino evolutivo.

13.Il movimento infinito e verticale come nuovo Eden
Rinunciare all'Eden una volta per tutte: mai voltarsi indietro, mai farsi venire il torcicollo e guardare sempre avanti invece. Il nuovo e vero Eden di noi veri umani è il viaggio, il cammino. Mai fermarsi, mai piantare la tenda, sempre avanti ma in verticale.

14.La formula magica della Legge
Tu sei me ed io sono te anche se tu sei solo tu ed io sono solo io.

15.Ateismo non ideologico ma di fatto
Dio non esiste ma non perchè sono ateo ma semplicemente perchè deve ancora nascere. Tutte le cose infatti dalle montagne fino al computer sono il prodotto del lavoro, del lavoro diretto della natura e del lavoro mediato dall'uomo che umanizza sempre più la natura rendendola a sua immagine e somiglianza e al suo essere funzionale. Così anche Dio non fa eccezione e nascerà anch'esso come prodotto del lavoro. Il lavoro è il modo in cui gli elementi particolari che strutturano il Tutto interagiscono e socializzano: sia gli elementi naturali sia gli elementi umani. Dio non esiste ancora ma infine sarà. Dio è questa stessa socialità fattasi infine Persona.

16.Sofferenza necessaria del travaglio evolutivo
Soffriamo perchè pensiamo di soffrire ma se facciamo il sacrificio di questo pensiero, non soffriamo più. Avremmo dovuto esercitarci fin da bambini in questo esercizio perchè possa competere con i potenti anestetici delle farmacie.

17.Il potere dell'oblio
Quello che fa la selezione naturale al livello della lotta per la sopravvivenza delle speci, lo fa invece al livello del pensiero il potere dell'oblio.

18.La morte dell'anima: oltre il cuore, lo spirito
Il cuore non sbaglia mai ma il pensiero da Freud in poi ha dichiarato guerra alla fenomenologia normalissima ma "patologica" della "proiezione" o "transfert" per un progressivo recupero a sè di tutte le proiezioni: personali, collettive e universali.

19.Oltre la simbiosi di nuovo l'Amore
L'altro che tu sei non è fuori di me ma è sempre e comunque altro da me pur essendo sempre me.

20.Un nuovo soggetto conoscente che non necessita di un oggetto, seppur oggetto di conoscenza
Che il nostro osservare l'onda del pensiero che pensa il pensiero non fermi il movimento di quest'onda nella particella: l'apocalittica fine del mondo infatti sarà la fine di tutti i regni materiali, minerale, vegetale e animale che hanno fatto la "storia della proiezione".

21.Lavorare a morire prima ancora che arrivi la morte necessaria
Per poter sopravvivere alla morte che comunque è inevitabile bisogna che la morte non solo non ci trovi impreparati ad affrontarla ma addirittura già morti. Questa morte si chiama "distacco": distacco principalmente dai propri contenuti di pensiero perchè la vita che noi siamo è il Pensiero ma non i contenuti finiti di questo nostro infinito pensare.

22.Ora sappiamo: la solitudine non esiste più
Si pensa sempre in due anche quando si crede di essere soli a pensare perchè il Pensiero per sua natura è Due.

23.Dio: al momento solo un poliziotto a difesa della coscienza
Ciò che noi percepiamo e che fa la nostra esperienza che a sua volta ci orienta nel mondo e oltre il mondo, è sempre e comunque noi, la relazione che noi siamo, e questo perchè Dio al di là di tutti i nomi che gli sono stati dati lungo i millenni e i secoli che hanno fatto la storia della religiosità, in ultima analisi è sempre e solo la Relazione stessa che fino ad oggi è stata mediata da un Terzo che preservava la continuità della coscienza. E questo fino all'Uno Vero finale che quale Ultimo Terzo nascerà una volta dissolta una volta per tutte la fantasia simbiotica di un ritorno all'eden pre-simbolico. Ciò accadrà ed è accaduto quando si investirà pienamente di amore solo la Relazione cioè l'Uno e non più l'Uni-verso poichè l'Uno Vero è già quà e se è già quà non c'è più necessità di muoversi verso l'Uno: chi vive già oggi nell'Uno già oggi non è più nell'uni-verso ma chi ancora indugia e si attarda nell'uni-verso non è ancora nell'Uno ma è ancora nello spazio-tempo che è l'essenza dell'uni-verso.

24.L'uni-verso oggi è solo il ricordo dell'uni-verso
Se l'uni-verso c'è ancora è perchè i Due benche abbiano già portato a compimento il "processo d'individuazione" quale "processo d'individuazione universale", ancora ricordano di quando erano ancora separati nella storia, nello spazio-tempo,nell'universo
. Ma la memoria dell'uni-verso ripetendosi si consuma ovvero diminuisce la sua carica energetica ed infine si dimentica. Il risultato è che i Due del Pensiero che già sono uniti nell'Uno dove ricordano di quando erano nello spazio-tempo dell'uni-verso infine saranno esclusivamente nell'Uno senza più nemmeno il ricordo di quando lo spazio-tempo li separava.

25.Un evento più che una persona
Quando è stato creato il primo strumento di lavoro è stato creato per tutti in quanto è stato spostato il confine della frontiera e la stessa cosa vale con il passaggio dalla caccia all'agricoltura, Idem con l'invenzione della scrittura, la scoperta dell'america o il passaggio dal feudalesimo al capitalismo. Ugualmente, tanto per fare un'altro esempio, anche l'invenzione della radio è opera di un solo uomo: Guglielmo Marconi, a qualcuno doveva pur capitare, tuttavia non è che ha applicato la scoperta dello spettro delle onde elettromagnetiche inventando la radio per sè bensì per tutti. In questo senso le stesse considerazioni si possono applicare alla scoperta del processo d'individuazione e dell'archetipo della coniunctio che guida tale processo. Scoperta realizzata da Jung riflettendo sulla teoria e la prassi psicoanalitica quale nuova via di conoscenza il cui iniziatore è stato Freud. Sempre seguendo tale criterio si può applicare tali considerazioni a chi tale processo ha portato a compimento realizzando la coniunctio finale (Silvia Montefoschi). Tale evento non riguarda un solo individuo essendo di portata universale ed è paragonabile ad un ulteriore spostamento del confine della frontiera ma questa volta irreversibile. Nessuno di noi si sogna più di dimostrare che la Terra non è piatta, o reinventa per conto proprio la radio poichè sono diventati dei dati di fatto. C'era chi aveva scritto "perchè non possiamo non dirci cristiani": il cristianesimo infatti non è una religione ma un dato di fatto e persino gli anticlericali viscerali sono cristiani, anzi non è raro trovare degli anticlericali molto più ligi allo spirito del cristianesimo di cristiani conclamati, e questo perchè il cristianesimo c'è l'hanno nel sangue in quanto la bibbia è scritta non su pergamene ma nel codice genetico. Ugualmente questo vale per i nuovi nati che le scienze naturali usano chiamare "mutanti". Ma chiariamoci non ci riferiamo alla cronologia: i cosiddetti "nuovi nati" o "mutanti" possono anche avere 80, 60, 40 o 30 anni mentre le forme superate della vita possono nascere anche domani, quindi la vera evoluzione non ha a che fare con il tempo cronologico.

26.Riflessione sul femminile di Dio
Il femminile di Dio, il Santo Graal (da "sang real"), il calice mitico, ch'era anche il nome con il quale tradizionalmente si alludeva alla discendenza della nuova iside, Miriam di Nazareth, è il luogo del concepimento dell'immacolata concezione, il contenitore che custodisce in sè la nuova informazione presente nel codice genetico e che infine darà alla luce la nuova vita.

27.Riflessione sul maschile di Dio
Il maschile di Dio quale maschile sovrapersonale e attuazione di un femminile precedente, coincide con la sincronicità stessa, l'Automaton: il Pensiero Uno che si fa presente a noi.

28.Problematiche relative alla disciplina del traffico delle comunicazioni transgalattiche
Anche la comunicazione con l'Aldilà necessita di una disciplina in quanto è facile incorrere in disturbi della comunicazione così come può capitare di captare interferenze nelle trasmissioni: si impara con l'esperienza ad usare discernimento, ecco perchè anche la teoria e la storia della teoria non va sottovalutata quale altra esperienza di coloro che ci hanno preceduto nella comunicazione con gli abitanti degli altri pianeti dell'uni-verso ancora in evoluzione. Nello stesso tempo bisogna stare attenti a non prendere per interferenze quelli che invece sono dei veri messaggi che noi interpretiamo invece dal nostro punto di vista come insignificanti o baggianate.

29,Il nuovo sesto senso, la molteplicità e il mistero dell'incarnazione di Dio
Il pensiero se non vuole essere astratto che è tipico dell'intellettualismo fine a se stesso, deve sempre rivolgersi comunque ad un "Tu" dell'amore che sventi il pericolo della separazione tra essere e coscienza di essere che è caratteristico del "pensiero astratto" o della "razionalità che gira a vuoto", questo in modo da coniugare la ricerca con l'amore, il pensiero con la vita.
Oltre a ciò bisogna anche sventare un secondo ostacolo per creare la parola sovrapersonale che è la parola di Dio: bisogna porre attenzione a non rivolgersi ad un "tu" particolare essendo il "tu" sempre e comunque uno solo, essendo la molteplicità un'apparenza prodotta dai cinque sensi che a differenza del nuovo sesto senso, percepiscono i tanti particolari invece dell'unico pensiero. Tuttavia questo "tu" nello stesso tempo non può essere un tu astratto in quanto duemila anni fa è accaduto l'evento epocale dell'incarnazione di Dio per cui da allora Dio non può più non avere un nome e cognome. Questa è la professione del monoteismo intransigente e radicale: un solo uomo, una sola donna, un solo Dio. Se poi qualcuno obietta, tanto per fare un esempio: "ma se Dio si è preso un'aspirina mezz'ora fa per farsi passare alcuni dolori", noi rispondiamo: forse che Dio non si può prendere un'aspirina?!

30. IL DISCORSO DELLA TRASFORMAZIONE E LA SUA CONCLUSIONE
Il discorso della trasformazione ormai è terminato essendosi la trasformazione ultima già realizzata così non resta più altro da fare che stabilizzare quanto è già stato fatto. Quindi anche se da "buoni laici" usiamo sempre lo stesso concetto di "lavoro" poichè come dice il detto famoso "nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma" (e aggiungiamo: salvo tenere conto di altri due concetti legati alla realtà di questo "lavoro" e alludiamo a "entropia" e "negaentropia") questo concetto di "lavoro" slitta di significato poichè mentre prima si trattava di trascendere il discorso della conservazione e dello status quo per abbracciare e mettersi al servizio del discorso della trasformazione, adesso che il lavoro del discorso della trasformazione è finito, con quello stesso concetto di "lavoro", poichè sempre di lavoro si tratta, alludiamo allo sforzo ancora necessario per mantenere stabile e nel difendere quanto è già stato conquistato da ogni interferenza di ciò che ormai ha fatto il suo tempo: l'hardware umano e i cinque sensi che aspirano ancora non tanto a voler esistere ancora quanto ad essere ancora significativi e a voler fungere da bussola e strumenti di orientamento del vivente, in una parola queste interferenze che raggiungono il nuovo vivente che si orienta grazie e solo al nuovo sesto senso è ancora quel vecchio Soggetto Riflessivo Individuale (SRI) che per memoria, di ciò che la vita è stata e non è più, continua imperterrito a trattare sè fuori di sè per forza d'inerzia della vita che chiamiamo preistorica e voler continuare ancora ad imporre i suoi significati che non riflettono più il movimento reale dell'essere essendosi già realizzato l'evento epocale della "Coniunctio Finale" una volta per tutte e per tutti.